REPORT

30_____70 DOC FEST 2020

La prima edizione del primo boutique festival italiano dedicato ai documentari dai 30 ai 70 minuti, di registi under 35 alla loro opera prima e per la prima volta in Italia si è svolta online dal 17 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021.

21 giorni di proiezioni online, 13 film, 3 giurati internazionali, 20 eventi speciali per un festival che fa della ricerca stilistica e tematica la propria principale vocazione.

Questa prima edizione non sarebbe stata possibile senza il contributo, il supporto e l’entusiasmo del pubblico, delle istituzioni, delle aziende del territorio e di tutti gli amici e colleghi che ci hanno creduto da subito. Li trovate tutti elencati qui.

A raccontare molto bene il successo di questa prima edizione sono i numeri:

500 le donazioni effettuate, con una media di due spettatori per ogni abbonamento davanti allo schermo per vedere i 10 film in concorso e 3 fuori concorso durante 21 giorni di festival. E ancora 12 interviste con i registi, 5 incontri speciali per permettere agli studenti di dialogare direttamente con alcuni registi, 2 premiazioni e una festa di chiusura, il tutto chiaramente in diretta streaming su diverse piattaforme per stimolare la partecipazione in prima persona e l’inclusione del pubblico, hanno permesso di raggiungere e attivare un pubblico di 25.000 contatti in tutta Italia.

Sono in totale 540 gli studenti e i docenti da 7 plessi scolastici (Vittorio Veneto, Padova, Firenze, Schio, Venezia, Oderzo e Cittadella), licei artistici, linguistici e delle scienze umane, istituti turistici, hanno partecipato guardando i film del concorso e seguendo attivamente i dibattiti e Q&A.

“Quando noi di Piattaforma Lago pensiamo a dei progetti – come questo -, pensiamo a delle attività che puntano a svilupparsi nel tempo con una ricaduta a lungo termine; siamo felici di essere riusciti in questa scommessa che è per noi un atto di resistenza culturale, un’edizione per noi necessaria in un periodo come questo”.

Viviana Carlet (direttrice del festival assieme a Carlo Migotto ed Alessandro Del Re)

“Una risposta sorprendente che testimonia la presenza di un pubblico che, nel mare magnum dell’offerta di intrattenimento cinematografico spesso dispersivo, è alla ricerca di proposte come la nostra in grado di portare al pubblico una selezione accuratissima. Immaginando il 30_____70 DOC FEST la nostra idea era quella di portare in Italia per la prima volta la formula del boutique festival.”

Carlo Migotto

“Forse è proprio una forma d’arte come quella cinematografica che può accompagnarci in una situazione come quella attuale. L’entusiasmo è stato grande sin da subito nell’accogliere questo progetto e sappiate che Vittorio Veneto vi vuole bene e vi aspetta,  nella speranza di un rapido ritorno alla normalità, per la seconda edizione del festival”.

Antonio Miatto (Sindaco di Vittorio Veneto)

“Quando gli organizzatori mi hanno proposto di trasportare quello che avrebbe dovuto essere un festival da fare in presenza, su una piattaforma digitale – in questo periodo di grande offerta di contenuti online-  temevo potesse togliere forza al progetto. Poi ho visto crescere con sorpresa un incredibile interesse del pubblico attorno a questo festival” e continua “Gli organizzatori hanno avuto il coraggio di portare avanti il festival, coraggio ripagato dalla risposta del pubblico. E’ stato un onore per noi poter ospitare virtualmente a Vittorio Veneto l’avanguardia del cinema mondiale. Speriamo di poter tornare presto nelle sale e di poter ospitare i registi e il pubblico all’interno del Cinema Verdi.”

Antonella Uliana (Assessore alla cultura di Vittorio Veneto)

Consulta la rassegna stampa completa qui.

In linea con i principi che ci spingono a portare avanti questo progetto – rendere film interessanti e indipendenti accessibili al pubblico, incoraggiare e sostenere nuovi talenti e farci promotori del cinema [in presenza] come atto di condivisione culturale collettiva, quantomai necessario – abbiamo deciso di impostare questa edizione in questo modo: l’accesso ai contenuti del festival sarà in modalità pay what you can (paga quello che puoi),  parte delle donazioni sono state ripartito tra gli autori dei film, l’organizzazione del festival e il pubblico stesso che per ogni donazione superiore ad una determinata soglia, riceverà un biglietto per andare al cinema Verdi di Vittorio Veneto e il cinema Italia di Belluno . Un messaggio forte con un’azione concreta mirata a stimolare il pubblico a tornare nelle sale vicine a dove il festival si svolgerà in futuro. Il pubblico del festival comprende anche i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado che hanno avuto accesso gratuito a tutti i contenuti.

L’incredibile campagna di comunicazione è stata curata da makethatstudio.

I VINCITORI DELLA PRIMA EDIZIONE

IL PREMIO DEL PUBBLICO 

Il pubblico del festival è stato coinvolto anche attraverso la votazione online tramite la quale è stato assegnato il Premio della giuria popolare. Riconoscimento assegnato al documentario ALL THAT PERISHES AT THE EDGE OF LAND dal Pakistan, diretto dalla regista indiana Hira Nabi. Un film suggestivo e attuale in cui gigantesche navi vengono smantellate su una spiaggia della regione del Gadani in Pakistan e gli uomini che ci lavorano sembrano formiche al loro cospetto. Il racconto di un disastro ambientale che interessa tutti, lo smantellamento delle navi cargo in mare e l’inquinamento che ne consegue, ma anche i problemi sociali e i diritti degli operai calpestati dagli interessi internazionali.  

sempre scelto dal pubblico al secondo posto: 

TERRE EMERSE di Caterina Erica Shanta – Italia – un viaggio con Antonio, architetto e studioso, alla ricerca di coloro che abitano le periferie tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Una storia diversa sulla gestione e raccolta delle acque, che si fa pretesto per intavolare un discorso politico sull’abitare, sulla costruzione delle città e della campagna, sulla colonizzazione indifferenziata del terreno in tempi di cambiamento climatico e dialogo mancato tra generazioni.

Al terzo posto per gli spettatori: 

BÉGUE di Oliver Duval – Francia – il regista francese racconta la propria storia, e cerca, proprio attraverso il documentario, di comprendere i veri motivi della sua balbuzie, cercando di uscire e sfidandosi in ogni modo per superare il suo problema che gli impedisce di relazionarsi con le altre persone “fluidamente”.

IL PREMIO DELLA GIURIA

La strepitosa giuria internazionale è composta da Francesca Mazzoleni, documentarista italiana dell’anno premiata a Vision du Réel con il primo premio per il suo Punta Sacra, Giulio Casadei, direttore artistico di Brive International Film Festival e MedFilm Festival, e Matjaž Ivanišin, regista di punta del panorama cinematografico sloveno.

La Menzione speciale della Giuria è stata assegnata a The Bird Island: “In perfetto equilibrio tra documentario e finzione, rigore bressoniano e poesia del quotidiano, tenerezza e violenza, The Bird Island è un film sulla salvezza come processo di scoperta del mondo, sull’etica del lavoro, sull’ordine naturale e crudele delle cose, dove vita e morte sono indissolubilmente legate. Un film terapeutico che riconcilia con l’esistenza.“

The Bird Island di Maya Kosa e Sergio da Costa, presentato nel Concorso Cineasti del Presente a Locarno nel 2019, è un racconto di formazione ambientato all’interno di un rifugio per uccelli nei sobborghi di Ginevra. Uno dei film più rappresentativi dell’anno appena passato, proiettato in tutto il mondo.

L’appuntamento è per l’autunno 2021, al cinema Verdi di Vittorio Veneto.